jump to navigation

Il sole, la luna e le stelle scacceranno ogni male e ti proteggeranno 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in Perle di Risveglio, Sri Rama e Sri Sita.
add a comment

“……Il sole, la luna e le stelle scacceranno ogni male e ti proteggeranno, perchè il tuo cuore è pieno di placido e confortante amore. Rama, torna sano e cammina nella gioia. ”
Con questa benedizione Egli lasciò la sala e si avviò a piedi. Rama camminava a testa china e non guardava in faccia nessuno, mentre andava verso la dimora di Sita… giunto li la prese per mano dicendole <E tu stessa camminerai fermamente sul sentiero del Dharma.> …. la foresta li attendeva entrambi: Rama e Sita, insieme nell’Amore.”
Sri Rama e Sri Sita. Dal Ramayana.

Namasthe: il Divino che è in me s’inchina al Divino che è in te. Tita

Namaste! 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in AUDIO-VIDEO.
add a comment

Nessuno può sfuggire a Maya 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in Perle di Risveglio, Sri Rama e Sri Sita.
add a comment

tita1

“Nessuno, per grande che sia, può sfuggire a Maya (ego, illusione, mondo esteriore, apparenza), perchè può capovolgere tutti da un momento all’altro e non lascia la presa fino a quando la sua vittima è presa nella credenza di essere “il corpo”. Non la spaventa ne il nome ne la forma, ne l’abilità ne l’intelligenza della persona che vuole possedere. L’individuo può sfuggire agli errori che derivano da Maya solo quando rifiuta nome e forma, si libera della consapevolezza del corpo e si rifugia nell’Atma*.
“Ma è pure importante la protezione di coloro che vogliono progredire spiritualmente. Il Dharma* stesso distrugge l’Adharma (Maya); il Dharma protegge colui il quale ne è difensore. Tu sei una manifestazione Divina e hai l’autorità e il potere di difendere il Dharma. Il Saggio, il Realizzato, oltre a salvare se stesso per mezzo della Luce della Rivelazione, indica agli altri, alle anime che sono pronte ad accogliere le sue parole e i suoi insegnamenti; la via che ha percorso e lo splendore della meta che ha raggiunto, al fine di renderli in grado di ricevere anch’essi la Verità. Ma solo se essi lo vogliono.
Se i Saggi s’interessassero solo a se stessi e alla propria Liberazione, che cosa accadrebbe al mondo? La gente cadrebbe sempre più nell’iniquità, in Maya, e il Dharma sarebbe sepolto. Gli asceti mantengono la loro relazione con il mondo per questa ragione. Essi vivono come il loto nell’acqua; possono essere legati al mondo in apparenza, ma non hanno nessun vero attaccamento. La loro mira è una sola: il progresso e il bene del mondo, e lavorano solo per sostenere il Dharma. Essi si affidano solo a Dio.
Il Dharma deve vincere sempre; la Vittoria è l’indefettibile compagna della Beatitudine. Nei primi stadi della battaglia può creare timori e ostacoli che possono sembrare formidabili e causare persino debolezza al corpo e alla mente. Può far sorgere il sospetto della sconfitta o del fallimento. Ma invece di chinarsi e piegarsi davanti ad essi, l’uomo deve fissare la sua attenzione solamente sulla meta: allora non fallirà mai. Gli uomini non guardano in fondo alla Verità della potenza del Dharma; si lasciano sconfiggere da guai e preoccupazioni superficiali, e così abbandonano il cammino e soffrono.
Solo il Dharma può garantire le altre mete dell’uomo: ricchezza, felicità, liberazione.”
Con queste parole Rama si getto a terra ai piedi di sua madre Kausalya per renderle omaggio. Ella attirò il figlio fra le sue braccia e accarezzandogli i capelli lo benedisse dicendo: ” Figlio mio, Rama, tu sei il più fiero sostegno del Dharma, e non devi temere di vivere nella foresta. Che tutto ti sia propizio. Il Dharma, nel cui nome oggi ci lasci, certamente ti proteggerà e guiderà nell’esilio. Possano questi quattordici anni passare con la rapidità di altrettanti giorni, anzi, di quattordici battiti di palpebre! La Dea del Dharma ti proteggerà perchè Ella è la più forte e sicura dei protettori. La tua fedeltà al Vero ti darà un coraggio indomabile. I monti, i fiumi, gli alberi, i formicai, le fiere e gli uccelli tutti ti accoglieranno con amoroso affetto, soddisferanno i tuoi bisogni e ti riempiranno di gioia. Il sole, la luna e le stelle scacceranno ogni male e ti proteggeranno, perchè il tuo cuore è pieno di placido e confortante amore. Rama, torna sano e cammina nella gioia. ”
Con questa benedizione Egli lasciò la sala e si avviò a piedi. Rama camminava a testa china e non guardava in faccia nessuno, mentre andava verso la dimora di Sita… giunto li la prese per mano dicendole <E tu stessa camminerai fermamente sul sentiero del Dharma.> …. la foresta li attendeva entrambi: Rama e Sita, insieme nell’Amore.”

SRI RAMA e SRI SITA. Dal Ramayana (Rasavàhini Ramakatha)

(*Atma= Base occulta dell’essere, il vero Sè universale, la divinità di ognuno. fonte della vita, il centro, il nucleo dell’essere, l’anima.
* Dharma= La legge divina universale, rettitudine, moralità, giustizia. La voce del Dharma è la voce interiore che viene direttamente dal Sè. Il Dharma fondamentale dell’uomo è la presa di coscienza della propria natura divina, che permea tutti gli esseri.)

Namasthe: il Divino che è in me s’inchina al Divino che è in te. Tita

E’ possibile essere sposati e, al tempo stesso, essere liberi? 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in Perle di Risveglio, Sri Osho.
add a comment

“E’ possibile essere sposati e, al tempo stesso, essere liberi?
E’ difficile, ma non è impossibile; occorre solo un pò di comprensione. Si devono mettere a fuoco alcune verità fondamentali.
La prima è che nessuno nasce per qualcun altro.
La seconda è che nessuno esiste per realizzare gli ideali di qualcun altro.
La terza è che tu sei padrone del tuo stesso amore, e puoi darne quanto ne vuoi, ma non puoi pretenderlo da un’altra persona, perchè nessuno è uno schiavo.
Se si comprendono queste semplici evidenze, non importa che tu sia sposato oppure no: tu e il tuo compagno potete vivere in coppia, dandovi spazio a vicenda, senza inferferire mai nella vostra reciproca individualità.
In realtà, il matrimonio è un’istituzione antiquata. Come prima cosa, vivere all’interno di un’istituzione non va bene perchè qualsiasi istituzione è distruttiva. E il matrimonio ha praticamente distrutto tutte le possibilità di felicità per milioni di persone, per cose inutili. Oltretutto, il rituale stesso del matrimonio è privo di qualsiasi valore.
Se prendi il matrimonio con leggerezza, puoi essere libero. Se lo prendi seriamente, qualsiasi libertà è impossibile.
Prendi il matrimonio come un gioco: è un gioco.
Devi avere un pò di senso dell’umorismo: quello è un ruolo che stai recitando sul palcoscenico della vita, ma non è qualcosa di esistenziale, o che abbia una qualsiasi realtà.. è una finzione.
Molte cose che dovrebbero essere prese con umorismo, le prendiamo seriamente, e da quella serietà ha origine tutto il nostro problema.
Prima di tutto: perchè ci si dovrebbe sposare? Ami qualcuno, vivi con lui: fa parte dei vostri diritti fondamentali. Puoi vivere con una persona, la puoi amare… il matrimonio non è qualcosa che accade in cielo: accade qui, su questa Terra.
In ogni caso, anche se vuoi partecipare a questo gioco, chiarisci con tua moglie o con tuo marito che il vostro matrimonio è solo un gioco: “Non prenderlo mai seriamente. Io resterò sempre indipendente, come lo ero prima che ci sposassimo, e tu resterai altrettanto indipendente, come lo eri prima del matrimonio. Io non interferitò nella tua vita né tu interferirai nella mia, vivremo insieme come due amici e amanti, condividendo le nostre gioie e la nostra libertà, senza mai diventare un peso l’uno per l’altro.
“E in qualsiasi momento sentissimo che la primavera è passata, che la luna di miele è finita, saremo abbastanza sinceri per non continuare a fingere. Allora ci diremo l’un l’altra che ci amiamo moltissimo, e resteremo sempre riconoscenti luno verso l’altra: i giorni del nostro amore ci inseguiranno nei nostri ricordi, nei nostri sogni come giorni meravigliosi… ma ora la primavera è finita. I nostri sentieri sono arrivati a un punto in cui, seppure tristemente, dobbiamo dividerci, perchè adesso vivere insieme non sarebbe più un segno d’amore.
“Se ti amo, ti lascerò nel momento in cui vedrò che il mio amore è diventato per te motivo di infelicità. Se mi ami, mi lascerai nel momento in cui vedrai che il tuo amore mi sta creando una prigione”.
Nella vita l’amore è il valore più elevato. Non dovrebbe essere ridotto a stupidi rituali.
Inoltre, amore e libertà si accompagnano: non puoi scegliere l’uno e accantonare l’altra. Un uomo che conosce la libertà è colmo d’amore, e un uomo che conosce l’amore è sempre disposto a dare libertà.
Se non sei in grado di dare libertà alla persona che ami, a chi mai potrai darla? Dare libertà non è altro che avere fiducia e vero amore.
La libertà è un’espressione dell’amore.
Dunque, che siate o no sposati, ricordate: tutti i matrimoni sono falsi, semplici convenzioni sociali.
Il loro scopo non dovrebbe essere quello di imprigionarvi a vicenda, bensì quello di aiutarvi a crescere insieme. Ma la crescita richiede libertà, e in passato tutte le culture hanno dimenticato che l’amore muore senza libertà.
Vedi un uccello sulle ali del vento che gioca con il sole, alto nel cielo, e ti sembra meraviglioso. Attratto dalla sua bellezza, potresti catturarlo e metterlo in una gabbia dorata. Pensi forse che sia lo stesso uccello che volava alto nel cielo? Apparentemente lo è, ma in profondità non lo è più.
Questa gabbia d’oro può essre un valore per te, per l’uccello non lo è affatto. Per l’uccello essere libero di volare nel cielo sconfinato è l’unica cosa che abbia valore nella vita. E la stessa cosa è vera per gli esseri umani.”

SRI OSHO

Namasthe: il Divino che è in me s’inchina al divino che è in te. Tita

Non ti manca nulla all’interno di te, ma anzi possiedi troppe cose che non sono necessarie 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in Perle di Risveglio, Sri Gautama il Buddha.
add a comment

“Un giorno il Buddha stava attraversando una foresta. Era una calda giornata estiva e si sentiva arso e assetato. Disse ad Ananda, il suo servitore: <Ananda, torna indietro. A cinque o sei chilometri da qui abbiamo attraversato un torrente. Portami un pò d’acqua, tieni la mia ciotola, sono terribilmente assetato e stanco.> Ananda tornò indietro ma, quando raggiunse il torrente, vide che alcuni carri l’avevano appena attraversato e avevano smosso tutto il fango, e le foglie morte sedimentate sul fondo erano salite in superficie; quell’acqua non era più bevibile, era troppo sporca. Tornò dunque a mani vuote e disse: <Dovrai aspettare, andrò più avanti, ho sentito dire che a qualche chilometro da qui scorre un grande fiume, ti porterò dell’acqua da li.> Ma il Buddha insistette: <Torna indietro e portami dell’acqua da quel torrente.> Ananda non riusciva a capire quell’insistenza, ma se il Maestro diceva così, il discepolo doveva adeguarsi. Pur vedendone l’assurdità e ben sapendo che l’acqua non era bevibile, tornò indietro. Mentre s’incamminava il Buddha gli disse: <E non tornare, se l’acqua è ancora sporca. Se lo è siediti semplicemente sulla sponda in silenzio. Non fare nulla, non entrare nel torrente, siedi sulla riva e osserva. Prima o poi, l’acqua tornerà ad essere limpida, a quel punto riempi la ciotola e ritorna.> Ananda tornò al torrente. Il Buddha aveva ragione, l’acqua era quiasi limpida, le foglie si erano mosse e il fango era sedimentato, ma ancora non era limpido, per cui Ananda si sedette sulla sponda e osservò semplicemente il torrente che scorreva. Piano piano divenne limpido. Allora tornò dal Buddha danzando: comprese perchè aveva insistito tanto. Era implicito un preciso messaggio per lui, e lui lo aveva compreso. Porse l’acqua all Buddha e lo ringraziò toccandogli i piedi. Il Buddha disse: <Cosa fai? Sono io che ti dovrei ringraziare per avermi portato l’acqua.> Ananda rispose: <Adesso posso capire. All’inizio ero in collera; non l’ho mostrato, ma ero arrabbiato perchè era assurdo tornare indietro. Adesso comprendo il messaggio, era ciò di cui avevo effettivamente bisogno in questo momento. La stessa cosa è vera per la mente: seduto sulla riva di quel piccolo torrente, sono diventato consapevole che per la mia mente vale la stessa cosa. Se entro di nuovo nel torrente, lo rendo nuovamente fangoso; se balzo nella mente, creerò un maggior frastuono, affioreranno più problemi. Seduto di fianco al torrente ho imparato la tecnica. Adesso siederò anche di fianco alla mia mente, osservando tutta la sporcizia, i problemi e le foglie morte, le ferite e le piaghe, i ricordi e i desideri. Senza lasciarmi coinvolgere, siederò sulla riva e aspetterò il momento in cui ogni cosa sarà limpida.>
L’insegnamento del Buddha sostiene: “Non ti manca nulla all’interno di te, ma anzi possiedi troppe cose che non sono necessarie: devi lasciar cadere qualcosa. Più sali verso la cima della vetta e più sentirai il peso di ciò che stai portando e il tuo bagaglio diventerà sempre più pesante: maggiore è l’altitudine e più gravoso sarà il peso di ciò che ti porti dietro. Dovrai lasciare a terra qualcosa. Se vuoi raggiungere la vetta più alta dovrai sgravarti di tutto. Qualcosa dev’essere eliminato, qualcosa va lasciato cadere, non accumulato”. Quando al Buddha venne chiesto come si Realizzò. Egli rise e disse: <Non ho conseguito nulla, poichè qualsiasi cosa ho Realizzato era con me da sempre. Al contrario, ho perso molte cose, ho perso il mio ego, i miei pensieri, la mia mente; ho perso tutto ciò che ero abituato a percepire come possesso. Ho perso il mio corpo, ed ero solito pensare di essere il corpo. Ho perso ogni cosa, ora esisto come puro nulla: questa è la mia Realizzazione.>

SRI GAUTAMA il BUDDHA.

Namasthe: Il Divino che è in me s’inchina al Divino che è in te. Tita

Wealth Creation by Sri Bhagavan 13 luglio 2009

Posted by marioborrelli in AUDIO-VIDEO.
add a comment